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WHITE NOISE

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White Noise è il rumore bianco, un suono caratterizzato da una cadenza casuale e costante su tutte le frequenze. Un suono così irregolare e caotico che il nostro cervello lo esclude dalla sfera cosciente, come la pioggia, le onde del mare... Tutti quei rumori che diventano “silenzio” appena smettiamo di pensare a loro. Lo stesso White Noise è il rumore continuo dei telai, e degli altri macchinari, che tagliano, levigano, smaltano la pietra; rumore che ha da sempre fatto da sfondo a Custonaci, il mio paese originario, in provincia di Trapani. Di fatti, ciò che caratterizza maggiormente questa porzione di Sicilia occidentale e su cui si incentra la sua economia è proprio l’estrazione, la lavorazione e di conseguenza la commercializzazione del marmo. Nota fin dall’antichità, l’estrazione del marmo, in modo pionieristico ma informe e precario, divenne dagli anni ‘50 un’attività che ha raggiunto livelli produttivi e commerciali di rilevanza internazionale. Da quegli anni il marmo ha fornito lavoro ai cittadini fino ad arrivare a un vero e proprio boom economico, che però col tempo ha fatto sì che i nuovi macchinari prendessero il posto di molti lavoratori. 

L’odore della resina mi è familiare, mi ricorda la mia infanzia, quando mio padre tornava da lavoro. Da sempre ho sentito parlare di questo commercio, ricchezza inesauribile, dei laboratori, delle cave; da sempre ho conosciuto tutto ciò in maniera indiretta.

Da tutti questi presupposti è nata l’esigenza di un’indagine ravvicinata sulla peculiarità di questo paese, entrando e conoscendo così quel mondo totalmente bianco, che quasi sembra un mondo a sè,  lontano dall’immaginario caldo, tipico delle ambientazioni siciliane. Luce, materia e suono diventano così gli elementi su cui ho concretizzato questa documentazione. 

L’aggettivo ‘bianco’ di “white noise” fa riferimento alle proprietà dello spettro della luce bianca, poiché costante in quanto formata dalla sovrapposizione di onde elettromagnetiche di tutte le frequenze visibili e di intensità simile a ogni frequenza.

La stessa luce che rivela queste enormi scenografie quasi accecanti, che brucia i colori così da far dominare il bianco della pietra su tutta l’ambientazione.

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